“E tua madre è un viso o un paesaggio?” si chiedevano il filosofo Gilles Deleuze e lo psicanalista Félix Guattari nel testo Millepiani, pubblicato nel 1980. Da questa domanda nasce Casa Del Tempo, il progetto proposto da Andrei per la città di Arona. Si tratta di una riflessione sul “luogo” e su cosa esso possa rappresentare, specialmente se in stato di abbandono e rovina.
Andrei Chinappi nasce a Gaeta nel 1992 e ha origini italo-russe. Laureato in Lettere con una specialistica in Filosofia, dal 2014 dirige la rivista cartacea “Il Bestiario degli italiani”. Ha lavorato in Francia come sceneggiatore radiofonico nella redazione di Radio France – France Culture per poi tornare in Italia e dedicarsi alla regia cinematografica.
Durante la settimana di B.R.A.C.T. Andrei collaborerà con Andrea Acquistapace, fonico, e Maria Allegretti, ricercatrice, per creare un’installazione che rifletta sul senso delle rovine – quelle dell’Aronese –, sul sentimento che la loro contemplazione ci suscita e sulle promesse che si annidano al loro interno.
“Credo che oggi i luoghi abbandonati che ancora sopravvivono in Italia siano degli scrigni del tempo, delle gabbie sospese dove fare esperienza dello scorrere del tempo e che, inevitabilmente, parlano di noi, della materia di cui siamo fatti, dei nostri desideri. Questi residui architettonici sono delle riserve temporali uniche perché esprimono un’assenza. Gli edifici che vengono costruiti oggi, al contrario, non sono fatti per invecchiare, ma per essere sostituibili all’infinito – pensiamo ai centri commerciali, agli aeroporti, alle city – e per rimanere sempre identici e sempre pieni. Le rovine, invece, attraverso la coscienza della mancanza, rappresentano un momento creativo di riflessione, perché sfuggono all’identico e ci offrono l’occasione di recuperare una forma di umiltà davanti al tempo e alle cose”, ci racconta l’artista.
Il progetto partirà con la visita di alcuni luoghi abbandonati di Arona e dintorni, documentati da una serie di riprese. Parallelamente, verrà condotta una ricerca sul campo con gli abitanti della città, destinata alla collezione di memorie e suggestioni legati alle rovine.
Il materiale audiovisivo prodotto sarà quindi montato ed elaborato. Il lavoro verrà presentato attraverso un’installazione audiovisiva di carattere immersivo, in cui ciascuno potrà farsi condurre, lasciandosi sorprendere da suggestivi accavallamenti di tempo e significato.
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